Il punto sulle tre ferrovie ex concesse

Dopo le notizie odierne è bene fare chiarezza sul futuro delle tre ferrovie ex concesse Roma-Civita Castellana-Viterbo e Roma-Lido.

Le ferrovie ex concesse sono tre ferrovie (di cui due interamente ricadenti nel territorio del comune di Roma) che in passato erano state realizzate ed assegnate a società private e, in base al decreto legislativo n. 422 del 1997, sono poi passate alle regioni. Le tre ferrovie romane in questione sono: Roma-Civita Castellana-Viterbo, Roma-Giardinetti e Roma-Lido. Esse sono state gestite per vent’anni da ACOTRAL e poi Cotral (all’epoca con un assetto diverso rispetto all’attuale azienda), tra il 1976 e il 2000, poi per un decennio da Metroferro/Met.Ro., tra il 2000 e il 2010, e infine dal 2010 da ATAC.

L’ultimo contratto di servizio per la gestione delle tre ferrovie è stato firmato il 15 giugno 2017 con validità biennale (fino al 2019) e possibilità di eventuali proroghe. Cosa che è avvenuta il 15 giugno 2019 con una proroga biennale fino al 30 giugno 2021. Circa un mese dopo la regione ha iniziato un iter per trasferire alle proprie società, Cotral ed ASTRAL, rispettivamente l’esercizio e la manutenzione dell’infrastruttura (deliberazioni di giunta regionale n. 479 del 16 luglio e 689 del 1° ottobre) solamente della Roma-Lido e della Roma-Viterbo; la Roma-Giardinetti, infatti, rimarrà in gestione ad ATAC ed è al centro di un progetto che prevede la sua trasformazione in metrotranvia con prolungamento fino a Tor Vergata.

Dopo diverse proroghe era stato fissato al 1° gennaio 2022 il subentro di Cotral ed ASTRAL nella gestione del servizio. La notizia odierna, fatta filtrare dalla Lega ed in particolare dalla consigliera regionale Laura Corrotti, è che il contratto di servizio con ATAC è stato prorogato fino a metà anno (30 giugno 2022). La regione per voce dell’assessore Mauro Alessandri conferma tuttavia che a gennaio sarà acquisito da ATAC il materiale rotabile, che è infatti di proprietà dell’azienda e di Roma Capitale (trattandosi di treni acquistati per il servizio sulla metropolitana cittadina) e inizierà (o continuerà, non si è ben capito in cosa consista) l’affiancamento delle due società regionali ad ATAC.

Fa piuttosto ridere che nelle dichiarazioni di Alessandri venga detto che col nuovo anno ciò consenta alla regione di: “gestire il servizio come impresa ferroviaria” (fino ad ora questo affiancamento non pare abbia prodotto alcun che, per cui l’eventuale inizio della gestione avverrà da giugno) e di “cambiare i treni sui quali si viaggia”, visto che i nuovi acquisti (fatti con mostruoso ritardo) non arriveranno prima del 2025; ciò lascia supporre che i treni che saranno inseriti saranno con tutta probabilità le “vecchie” MA.200, che nelle dichiarazioni elettorali della regione dovevano essere tutte pronte a inizio novembre.

Opinione personale

Sulle ferrovie ex concesse si continua a fare politica a totale discapito delle migliaia di pendolari che le utilizzano quotidianamente. Lo si fa da anni con una regione fortemente latitante sia in termini di investimenti che in termini di semplice intelligenza: basti pensare che dopo quattro anni ancora non sono stati capaci di capire dove siano stati spesi i soldi destinati ai cantieri (attualmente fermi) delle stazioni di Acilia Sud e Tor di Valle; possiamo anche passare agli investimenti completamente assenti nell’ultimo ventennio sul materiale rotabile della Roma-Lido (attualmente tutti i treni sono “riciclati” dalla metropolitana).

Questo senza menzionare i fondi che vengono sbandierati dal presidente Zingaretti da almeno tre anni ma che sono stati “utilizzati” solo oggi; una maggiore collaborazione con ATAC e con Roma Capitale avrebbe consentito di iniziare prima qualsiasi grande o piccolo intervento sulle ferrovie (basti pensare alla lentezza biblica nel passaggio di proprietà della ferrovia Roma-Giardinetti oltre che la sciocca idea di limitarla a Centocelle).

Infine sarebbe interessante capire dalla regione quali sono i piani a lungo termine per le due ferrovie: della Roma-Viterbo non si è mai parlato concretamente, attualmente è previsto il raddoppio della tratta Montebello-Riano ma non una parola sulla Metro F o su altro, mentre della Roma-Lido il grande piano della regione sarebbe quello di riportare il servizio a circa tre anni fa ed utilizzare un altro nome (tra l’altro piuttosto imbarazzante ci dicono da Rimini) quale Metromare. Nessuna idea sulla diramazione per Fiumicino Aeroporto? Sulla trasformazione in linea E? Perché la regione dovrebbe gestire una ferrovia interamente inscritta e a servizio del comune di Roma? Domande che forse mai avranno una risposta.

Nel frattempo gli ignoranti comitati di pendolari festeggiano per la riapertura delle stazioni di Stella Polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo a partire dal 1° gennaio, non rendendosi conto che senza l’immissione in servizio di nuovi treni la frequenza non sarà certo migliore di 20/30 minuti (ben peggiore rispetto alla frequenza della navetta RL4).

Fonti

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