Roma-Lido: dopo tre mesi delle MA200 neanche l’ombra

Nonostante gli annunci della regione, in piena campagna elettorale, dopo tre mesi le elettromotrici MA200 della ferrovia Roma-Lido ancora non sono tornate in servizio.

Era il 2 settembre 2021 quando, a circa un mese dalle elezioni amministrative per il comune, la regione Lazio annunciava l’inizio delle attività di revisione delle elettromotrici AnsaldoBreda MA200, le più anziane in servizio sulla ferrovia Roma-Lido, promettendo il loro ritorno in servizio entro due mesi. Tralasciando che tale annuncio era già di per sé aria fritta, in quanto in due mesi non sarebbe mai stato possibile portare avanti tali attività su tutti i convogli (probabilmente neanche su uno solo), di mesi ne sono passati ormai tre e delle MA200 non se ne vede neanche l’ombra.

Riavvolgendo il nastro torniamo quindi sul pastrocchio portato avanti sul piano di gestione del materiale rotabile ATAC ed in particolare di quello inerente le ferrovie ex concesse. Il contratto di servizio tra regione e ATAC stabilisce chiaramente che queste attività devono sì essere svolte da ATAC ma su finanziamento della regione (articolo 11 commi 1c, 1e, 2a e 4) che, almeno in teoria, dovrebbe esulare dal corrispettivo che la regione fornisce annualmente ad ATAC trattandosi di attività “straordinarie” (il contratto di servizio è scaricabile qui).

Ad agosto 2020 ASTRAL ha pubblicato una prima gara per l’affidamento di un accordo quadro per la revisione generale delle MA200 e dei convogli della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo (gara agosto 2020). Tale procedura è andata deserta, anche se nessun giornale ne ha parlato. ASTRAL ha pubblicato a gennaio 2021 una nuova gara con il medesimo oggetto, che è risultata aggiudicata ad aprile dello stesso anno (avviso aggiudicazione). Il 9 marzo 2021 comune e regione si riuniscono per siglare un patto di investimenti sulla Roma-Lido ed in tale sede l’ente regionale sceglie di proseguire sulla propria strada di farsi carico delle revisioni generali delle MA200, presumibilmente incluse quelle che ANSFISA ha estromesso dal servizio (nel capitolato si parla in tutto di sette convogli). Per correttezza ci tengo ad informare che le attività di revisione sono iniziate, almeno per alcuni convogli, e in svolgimento presso il deposito ATAC di Graniti ma mi preme sottolineare che le tempistiche irreali promesse si sono rivelate una menzogna.

Naturalmente nel rimpallo di competenze (o incompetenze) tra ATAC e Regione Lazio, che togliendoci i paraocchi aveva ragioni del tutto politiche, a rimetterci sono sempre i pendolari che non solo devono sorbirsi lunghe attese e interruzioni di servizio ma devono anche barcamenarsi tra le menzogne dei nostri politicanti.

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