Venerdì 2 dicembre sciopero generale di 24 ore

Venerdì 2 dicembre sono in programma diversi scioperi di 24 ore che a Roma coinvolgeranno anche i servizi gestiti da ATAC, Cotral, Roma TPL e Trenitalia.

Venerdì 2 dicembre sono in programma diversi scioperi che coinvolgeranno per l’intera giornata i servizi gestiti da ATAC, Cotral, Roma TPL e Trenitalia. Per ATAC e Roma TPL hanno aderito, separatamente, i sindacati USB, COBAS, CUB Trasporti, SGB, Alcobas e OrSA mentre per Cotral solo COBAS e OrSA.

Per le intere reti automobilistica (incluse linee gestite in sub-affidamento), filoviaria, ferroviaria (Roma-Centocelle, Roma-Lido/MetroMare e Roma-Civita Castellana-Viterbo), metropolitana (A, B/B1 e C) e tranviaria gestite da ATAC, Cotral e Roma TPL saranno attive le regolari fasce di garanzia da inizio del servizio diurno alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00; il servizio sarà dunque A RISCHIO tra le 8:31 e le 16:59 e dalle 20:01 a fine servizio diurno (NB: le partenze effettuate entro i limiti delle fasce di garanzia saranno regolarmente concluse).

In queste fasce orarie saranno quindi possibili cancellazioni di corse, interruzioni di servizio e chiusure sull’intere rete di trasporto pubblico e, per quanto riguarda le stazioni metroferroviarie che rimarranno eventualmente aperte, non si garantisce il funzionamento di ascensori, montascale e scale mobili. Saranno possibili disagi anche per le biglietterie ma non per i parcheggi di interscambio e per i servizi di acquisto dei biglietti online. Si ricorda che le aziende non possono fare previsioni sull’eventuale adesione allo sciopero fino all’ultimo momento (ATAC ha fatto sapere che ai precedenti scioperi indetti da sigle analoghe l’adesione è stata la seguente: 35,7% superficie/20,6% metroferro (11 ottobre 2021) e 32,2% superficie/11,1% metroferro (8 marzo 2022)).

Per quanto riguarda i trasporti nelle ore notturne le linee notturne saranno a rischio per l’intera durata del servizio nella notte tra 1 e 2 dicembre mentre saranno regolari nella notte tra 2 e 3 dicembre; le linee diurne con corse dopo la mezzanotte (ATAC: 38, 44, 61, 86, 170, 246, 301, 451, 664, 881, 916 e 980; Roma TPL: 314, 404 e 444) saranno regolari nella notte tra 1 e 2 dicembre mentre saranno a rischio nella notte tra 2 e 3 dicembre.

I treni regionali gestiti da Trenitalia saranno a rischio dalle 21:00 dell’1 alle 21:00 del 2 dicembre e potrebbero quindi subire ritardi, limitazioni e cancellazioni fermo restando l’elenco dei treni garantiti tra le 6:00 e le 9:00 e tra le 18:00 e le 21:00 (per consultarlo clicca qui); a rischio anche eventuali bus sostitutivi programmati e non. Servizio regolare per l’intera giornata per le Frecce e gli InterCity.

Tra le principali motivazioni dello sciopero:

  • rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale oltre che per l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora;
  • cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e dell’energia, congelamento e calmieramento dei pressi dei beni primari e di combustibili, incameramento degli extra-profitti maturati dalle imprese del settore petrolifero-energetico;
  • riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
  • contrasto all’economia di guerra e blocco delle spese militari oltre che dell’invio di armi all’Ucraina con investimenti per scuola, sanità, trasporti e maggiori garanzie di salario per disoccupati e sottoccupati oltre che per il rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
  • contro blocco le stragi di lavoratori per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, contro la riforma della scuola, contro le privatizzazioni e i sistema di appalti rafforzati dal DDL Concorrenza e contro l’autonomia differenziata;
  • difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le organizzazioni sindacali di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale;
  • introduzione di una nuova politica energetica incentrata sulle energie rinnovabili piuttosto che sul nucleare e sui rigassificatori;
  • aumento delle risorse per favorire l’autodeterminazione, la tutela delle donne e contro discriminazioni, oppressione nell’ambiente di lavoro, in famiglia e nella società.

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